Già poche ore più tardi, i periti filatelici iniziavano a ricevere le segnalazioni dai collezionisti di diverse città la presenza di esemplari non fustellati. La mancanza della fustellatura, che altro non è che la dentellatura dei moderni francobolli autoadesivi, interessava numerosi fogli interi e venivano segnalati a macchia di leopardo nelle diverse regioni d’Italia.

Ben presto sono comparse le prime inserzioni su eBay che proponevano la varietà a cifre non così elevate. Il prezzo medio si aggirava infatti intorno ai 15-20 euro per esemplare singolo. Il passare dei giorni e l’aumento considerevole di annunci di vendita hanno confermato sempre più che il numero di fogli interi del francobollo Teatro La Fenice era considerevole.

Oggi, a poco più di due mesi dall’emissione, il francobollo non fustellato è offerto ad un prezzo intorno ai €5,00 confermando che la varietà si presenta con una certa frequenza.

Alcuni filatelici ironizzano come la versione fustellata sia più rara di quella senza dentelli. La verità è che l’intera vicenda appare quanto meno misteriosa. Il controllo qualità dell’IPZS sui francobolli appena stampati si è fatto sfuggire almeno 2.000 fogli interi di questa varietà comune distribuendola in diversi uffici postali. E nessuna comunicazione ufficiale è stata emessa da Poste Italiane.

E se non fosse altro una manovra commerciale per ravvivare nuovo interesse tra i collezionisti?

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Recatosi presso l’ufficio filatelico della propria città per acquistare alcuni francobolli di ultima emissione, ha notato una novità di rilievo. Protagonista di tale curiosità l’esemplare dedicato ai 150 anni della Corte dei Conti nella versione in lamina d’argento.

Da diversi mesi oramai, Poste Italiane ha predisposto per alcune emissioni una versione in lamina d’argento del francobollo cartaceo riproducente in maniera fedele la medesima vignetta impressa sul dentellato. L’oggetto così ottenuto è reso disponibile acquistando il folder completo di busta primo giorno FDC, tessera filatelica e cartolina con annullo speciale oppure il fermacarte in plexiglass.

All’inizio tali esemplari argentati non hanno riscosso un grande successo tra i collezionisti filatelici in quanto etichettati come semplici “souvenir” di Poste Italiane creati solo per far cassa. Ma ben presto qualcosa è cambiato. Come già descritto nell’articolo Francobolli in argento: i precedenti, affinché un oggetto possa assolvere a cartevalori è sufficiente che vi sia impresso l’ente emittente e il valore facciale dello stesso. Ebbene, possiamo oggi affermare per una macroscopica svista, Poste Italiane ha riprodotto sul supporto argentato tutti i caratteri necessari per essere utilizzato come francobollo.

E come già annunciato nell’articolo Foglietto Lira Italiana in argento: un nuovo Chaplin?, i cataloghi filatelici lo hanno incluso nelle loro pagine sotto la voce “Foglietti speciali”.

Ma torniamo alla segnalazione del nostro lettore.

Ci ha inviato una foto del francobollo argentato dedicato alla Corte dei Conti con il valore facciale annullato. Poste Italiane ha di fatto cassato con tale segno la validità dell’oggetto come cartevalori rendendolo non idoneo al pagamento delle spese postali. Questa importante novità, sicuramente ripetuta per le prossime emissioni, sancisce indirettamente ma in maniera forte la validità postale delle precedenti emissioni argentate.

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La richiesta di Salvatore fa riferimento alla emissione, negli anni precedenti, di altri esemplari laminati distribuiti da Poste Italiane. Ebbene, Poste Italiane non è nuova ad inserire speciali riproduzioni in lamina d’argento dei francobolli emessi, impreziosendo in tal modo il folder.

Tali esemplari infatti sono distribuiti solo attraverso i folder filatelici ed eventualmente in fermacarte in plexiglass. I folder che hanno al proprio interno la riproduzioni del francobollo emesso sono tanti come ad esempio quello dedicato alla Lamborghini Miura del 2007, ai 125 anni di Bulgari del 2009 o ancora al folder dei 100 anni dell’Alfa Romeo del 2010.

Ma cosa li differenzia nettamente rispetto alla versione argentata del foglietto della Lira Italiana? Se osservate con attenzione le due immagini sotto, le riproduzioni degli scorsi anni non presentano alcun valore facciale impresso sulla superficie. Non sono altro che delle belle etichette utili per apprezzare al meglio la vignetta del francobollo. Nulla più. Non possono ritenersi pertanto, in nessun modo, dei francobolli.

Diverso è il caso del foglietto in argento dedicato alla Lira Italiana. Qui la riproduzione della vignetta dei 3 francobolli è fedele e riporta tutti i caratteri necessari per rendere quell’esemplare una carta-valori. L’aver impresso il valore facciale e il logo di Poste Italiane sulla sua superficie lo rende difatti utile per affrancare la corrispondenza e assolvere quindi alle spese di spedizione.

Solo il futuro ci dirà in quale capitolo dei cataloghi filatelici verrà inserito il foglietto in lamina d’argento.

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Affinché si possa identificare una diversa tiratura in una emissione, è sufficiente la modifica, anche temporanea, di uno dei caratteri che concorrono alla stampa del francobollo. Adottare un tipo di carta differente, modificare la qualità della colla, sostituire il retino di stampa o variare la composizione degli inchiostri sono solo alcuni degli esempi più ricorrenti che generano una nuova tiratura nella medesima serie filatelica.

Proprio quest’ultimo caso sembra interessare il minifoglio dedicato ai 15 vini italiani DOCG. Nella foto è possibile osservare le due tirature. La prima, acquistata durante le giornate di Milanofil, presenta un inchiostro giallo scuro, con evidenti striature verticali brunastre. La seconda tiratura, appartenente ad un lotto differente, è stampato con un inchiostro giallo paglierino molto chiaro e luminoso, donando all’intero minifoglio un aspetto più pulito e vignette nitide.

Attualmente non siamo in grado di definire i volumi stampati nelle due tirature e pertanto una eventuale maggiore rarità di una delle due versioni.

E’ possibile però ritenere che la tiratura del minifoglio dei vini in versione giallo paglierino sia posteriore a quella brunastra, forse una correzione in corso degli inchiostri utilizzati per la stampa dei francobolli.

Nella foto a sinistra il francobollo appartenente alla prima tiratura, più scura e striata, a destra alla seconda con colori più chiari e stampa più nitida.

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Emesso durante l’ultima edizione di Milanofil, il minifoglio è stato distribuito a macchia di leopardo negli uffici postali e tuttora risulta non disponibile in intere regioni italiane.

La sua tiratura complessiva, pari a 1.000.000 di esemplari, potrebbe risultare insufficiente dal momento che i collezionisti di francobolli con codice a barre ricercano sia l’esemplare singolo che il minifoglio intero. Questo comportamento rischia infatti di creare tanti minifogli monchi di alcuni esemplari.

Ma dopo l’errore di una fustellatura parziale riscontrato su un nostro esemplare e descritto nell’articolo Minifoglio francobolli vini, varietà o errore, siamo entrati in possesso di un minifoglio rifilato in maniera imprecisa. Ricordiamo che con il termine rifilatura si indica il processo di taglio dei grandi fogli interi contenenti i valori bollati per ridurli alle dimensioni di un singolo foglio che verrà poi posto in vendita.

Ebbene, come è possibile osservare dalla foto in basso, il bordo del minifoglio dei vini italiani è spostato decisamente a destra tanto da far ricadere il nome del disegnatore sul limite di taglio. Tale scritta risulta inoltre leggermente sbavata forse a causa di una cattiva asciugatura dell’inchiostro nero.

Il minifoglio composto da 15 francobolli diversi con la dicitura del nome del disegnatore spostate a destra è disponibile sin da ora nel nostro negozio eBay nel formato di asta libera con prezzo di partenza di soli €0,99.

Nei prossimi giorni vi mostreremo le due diverse tirature che interessa sempre l’emissione dei vini italiani DOCG.

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Il “dentello isolato” è allineato rispetto alla fustellatura destra del francobollo sottostante e completo nella sua incisione.

Ignoriamo il motivo tecnico che abbia causato l’incisione di un dentello in una parte del foglio non previsto.

Degli esemplari da noi visionati, questo che vi mostriamo è l’unico esemplare che contiene l’insolita presenza.

Per tale motivo, attualmente lo classifichiamo come un simpatico errore in fase di fustellatura e taglio del minifoglio.

Interessante sarebbe sapere se alcuni di voi rilevassero il medesimo errore su altri esemplari. In questo caso potremmo definirlo una vera e propria varietà di riporto, che si ripete in maniera sistematica su un certo numero di fogli.

Il minifoglio contenente 15 francobolli autoadesivi dedicati ai vini italiani DOCG è stato venduto durante il secondo giorno di Milanofil e risulta ancora non disponibile negli uffici filatelici di Poste Italiane.

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Il dentellato, emesso dalle Poste Indiane nel 1948 in memoria della scomparsa del Mahatma Gandhi, conta oggi solo 18 esemplari in tutto il mondo.

Volete sapere il prezzo raggiunto in quest’ultima asta offerta dalla casa svizzera David Feldman? Ecco, ben 144.000 euro.

La vignetta del raro e costosissimo francobollo raffigura il filosofo pacifista indiano con lo sguardo rivolto verso il basso.

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Lo avevamo presentato nell’articolo dedicato all’emissione del giorno Italia – Il Tricolore italiano per celebrare l’Unità .

Il 4 Marzo 2011 viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.52 l’integrazione al Decreto del 9 Febbraio con il quale si dichiarava che:

“La tiratura del francobollo celebrativo del 150° anniversario dell’Unita’ d’Italia dedicato al Tricolore simbolo di identita’ nazionale viene integrata di ulteriori dodici milioni e seicentomila esemplari rispetto alla tiratura precedentemente indicata nel decreto interministeriale 2 dicembre 2010 riportante le caratteristiche tecniche”.

Se le caratteristiche tecniche rimangono le stesse, qualcosa nella composizione dei colori cambia.

L’indizio discriminante delle due versioni è infatti nella differente tonalità del colore verde che compone la bandiera italiana. La prima versione emessa nel Gennaio 2011 presenta una tonalità più chiara e tendente al giallo-verde.

La seconda, emessa nel Marzo 2011, evidenzia una tonalità del verde molto più decisa e intensa tendente al verde scuro. Viste le tirature in gioco non possiamo certamente etichettare questa varietà come rara, ma certamente esige un posto nella collezione di Repubblica specializzata.

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E’ OFF, l’Osservatorio contro i Falsi Filatelici, che, come indica il nome stesso, si propone di “spegnere” il mercato del falso e dell’imbroglio.

Il mercato filatelico non è pulito e semplice come può credere chi si avvicini per la prima volta a questo mondo, ma nasconde tante insidie come nel mondo reale.

Francobolli rari e costosi hanno da sempre attirato l’attenzione di chi cerca il facile guadagno sull’appassionato collezionista. Francobolli ridentellati, stampe verosimili, varietà improbabili e scarti di stamperia finiti sul mercato di certo non fanno il bene della filatelia.

E non sempre è facile scovare il falso, anzi. Il più delle volte un raro francobollo falso può confondere anche un esperto filatelico. Le tecniche di contraffazione si fanno sempre più avanzate e il cercare l’affare ad ogni costo può essere un cattivo consiglio.

Compito del neonato Osservatorio contro i Falsi Filatelici è scandagliare il mercato filatelico, sia reale sia online, alla ricerca di potenziali truffe e segnalarle all’Autorità giudiziaria. Questo è possibile grazie all’adozione della cosiddetta legge “Giovanardi”. Secondo tale disposizione infatti è reato, punibile con la reclusione e forti ammende la contraffazione o alterazione, l’acquisto, detenzione e messa in circolazione di francobolli non solo in corso, ma che hanno avuto corso legale sia in Italia che in qualunque altro Paese estero.

Qui in basso vi proponiamo uno dei francobolli italiani più falsificato: il celebre Gronchi Rosa. In questo caso il falsario ha proceduto a lavar via l’inchiostro delle vignette originali di San Marino, tramite solvente chimico, e stampare la falsa vignetta del Gronchi Rosa su una carta filigranata autentica. Se è semplice scovare il falso da questo improbabile foglietto intero, non risulterebbe così semplice l’individuazione se venduto online come francobollo singolo.

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La serie ordinaria italiana, che ci ha accompagnato per diversi anni prima della comparsa dei piccoli tagli della nuova ordinaria Poste Italiane, non è nuova a simili ritrovamenti.

Anche il francobollo Donna dell’Arte da €0,77 ha la sua varietà di colore. Pochissimi esemplari, sicuramente non più di dieci, presentano la vignetta completamente verde a causa della infiltrazione di inchiostro dalla cornice alla volto della donna.

Lo stesso è accaduto proprio al valore da €0,45, protagonista di questo articolo. Sempre a causa di una infiltrazione di colore alcuni esemplari sono risultati di una intensa colorazione bluastra anziché violacea.

Ora la varietà è decisamente differente rispetto ai precedenti ritrovamenti, non interessando la vignetta ma la sua non dentellatura. Sono stati rinvenuti 5 francobolli singoli e un blocco da 12 bordo di foglio sinistro. Il blocco  stato successivamente, e secondo il nostro parere in modo incomprensibile, tagliato in due singoli, tre coppie e una quartina con il bordo di foglio.

Al momento non ci è possibile fornire una stima circa il valore di questi francobolli molto rari, ma sicuramente anche molto costosi.

L'articolo Donne nell’Arte: verde, blu e ora non dentallata sembra essere il primo su Francobolli e Filatelia.