Stesso francobollo, colori diversi
Non sempre lo stesso francobollo presenta il medesimo colore previsto dall’emissione. Più o meno di frequente accade infatti uno o più colori della vignetta risulti leggermente differente nella tonalità o negli inchiostri utilizzati, variando l’impressione che si ha osservandolo.
La modifica può avvenire in maniera consapevole da parte dell’ente emittente per motivi tecnici o grafici sopraggiunti in corso di stampa. Variazioni del retino o dei pigmenti utilizzati o una modifica del disegno stesso possono dare vita a vere e proprie nuove tirature, generando di fatto un nuovo francobollo differente. Numerosi sono i casi ascrivibili a questa tipologia di modifica interessando diverse emissioni dell’intera vita postale italiana.
Tra le emissioni celebrative ricordiamo la seconda tiratura del francobollo dedicato alla Prudenza sulla strada del 1957, nata per ovviare alle sbavature del rosso della prima, o ancora alla modifica del retino per il più recente valore dedicato all’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) del 2005, creando le famose varianti rosa e viola.
Anche numerose emissioni ordinarie, perlopiù le cosiddette “serie lunghe”, sono state spesso “vittime” di tali modifiche soprattutto nel disegno per motivi politici, come la serie imperiale del 1929, o tipografici, come la serie De La Rue del 1863.
Presto dedicheremo, magari anche con il vostro supporto e le vostre segnalazioni, degli approfondimenti per le emissioni con vignetta modificata.
Molto spesso però le modifiche del colore dipendono proprio dal volume di francobolli emessi, interessando soprattutto le già citate “serie ordinarie lunghe”, stampati in milioni di esemplari nel corso di decenni. Il risultato è che possiamo ritrovarci francobolli ordinari con evidenti viraggi di colore o retini modificati. Stessi valori della serie Michetti, Imperiale, Democratica, Castelli e Donna nell’arte ci appaiono con colori ora più chiari ora più scuri, con ombre e contorni più o meno marcati. Qui sotto riprodotto è visibile un confronto di tre esemplari del cent 50 dell’Effigie di Vittorio Emanuele III del 1927 nelle diverse gradazioni di violetto grigiastro, violetto vivo e violetto lillaceo.
Tali variazioni si ripercuotono anche sul valore commerciale del francobollo stesso, dipendendo come sempre dal numero di esemplari disponibili. L’esempio a me più caro è il 100 lire della Democratica, il quale, nello stato di nuovo, ha un valore di catalogo oscillante anche di diverse centinaia di euro se stampanto in carmino lillaceo, carmino vivo o rosa chiaro carmino.
interessantissimo post.
Stavo appunto cercando gradazioni di colore nella Democratica.
Hai trovato addirittura tre 50 cent con colori diversi, il Sassone ne considera due come ho scritto in questo post:
http://collezionihobby.blogspot.com/2010/11/francobolli-regno-ditalia-50-centesimi.html
il primo a sinistra mi sembra “parente” di quello a destra o sbaglio?
Molto interessante , l interesse per la
Tonalita dei francobolli.