Inizia la concorrenza postale…senza concorrenti
Con l’inizio del nuovo anno, Poste Italiane non è più sola ad operare nel mercato postale italiano. Si conclude con il decreto legislativo del 22 dicembre scorso il lungo processo di apertura del mercato postale iniziato già nel 2006.
Ma la tanto auspicata liberalizzazione, in favore di un generale miglioramento dell’efficienza del servizio postale, non si è ancora concretizzata in una vera concorrenza in quanto mancano…i concorrenti!
Il mercato dei servizi postali italiani sconta la forza di un colosso, come quello di viale Europa, che ha potuto operare per decenni in regime di monopolio statale assoluto, entrando nell’immaginario collettivo come l’operatore postale e del risparmio per eccellenza.
Ad oggi, l’unico vero rivale risulta TNT Italia con una quota di mercato vicina al 5% e 4.500 dipendenti. Numeri che si annichiliscono di fronte ai numeri del colosso Poste Italiane: ricavi di 20 miliardi di euro e oltre 150 mila dipendenti.
I futuri concorrenti potranno quindi distribuire anche lettere e cartoline in Italia, mentre Poste Italiane è obbligata, almeno fino al 2016, alla consegna delle missive anche nelle zone dove tale attività risulti non economica.
Ma per noi filatelici cosa cambia? Nulla, assolutamente nulla. Infatti la liberazione è applicata a tutti i servizi postali esclusi gli atti giudiziari e appunto la filatelia, settore quest’ultimo in grado di generare un volume d’affari di ben 247 milioni di euro.
Una nuova agenzia di vigilanza, che verrà istituita dal Ministero dello Sviluppo economico, avrà l’arduo compito di verificare la qualità dei servizi erogati dagli operatori postali.
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