L’Aeronautica Militare Italiana compie 90 anni
Il 28 Marzo prossimo ricorre il 90° anniversario dell’istituzione dell’Aeronautica Militare Italiana.
Le sue origini tuttavia risalgono già a qualche decennio prima, quando in Italia si sviluppò l’armata dell’aria, posta sotto il controllo dell’esercito, che contava solo 86 aerei. Le esigenze belliche e la sempre maggiore importanza delle operazioni dal cielo fecero diventare una priorità la costruzione di nuovi aerei e in pochi anni se ne costruirono circa 12.000, in gran parte dalle officine Caproni. Le forze aeree si specializzarono in bombardamenti e i raid più importanti avvennero sulle coste del mar Adriatico, nel 1917 a Pola (in quel momento facente parte dell’Impero austro-ungarico) e addirittura sulla capitale dell’Impero, Vienna, dove nel 1918 avvenne un’incursione di 7 aerei guidati da Gabriele d’Annunzio.
L’importanza dell’aeronautica crebbe sempre più anche dopo la fine del conflitto, fino alla decisione di scorporare l’arma dall’esercito, elevandola a forza armata indipendente il 28 marzo 1923. Il suo primo nome fu Arma Azzurra, divenuta poi ufficialmente Regia Aeronautica su decisione del re Vittorio Emanuele III.
Per celebrare l’importante evento, Poste Italiane ha predisposto l’emissione di uno speciale francobollo celebrativo, appartenente alla serie tematica “Le Istituzioni”, dal valore facciale di €0,70.
La vignetta del francobollo riproduce, su campo blu, il logo delle celebrazioni per il 90° anniversario dell’Aeronautica Militare, divenuta Forza Armata autonoma nel 1923. Con una tiratura complessiva di 2.800.000, ciascun esemplare è raccolto in fogli da 70 pezzi.
Per i collezionisti filatelici di Repubblica specializzata, ricordiamo che è presente un solo francobollo con codice a barre per una tiratura di soli 40.000 esemplari.
A commento dell’emissione verrà posto in vendita il bollettino illustrativo con un articolo a firma del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Pasquale Preziosa.
Sempre a proposito di “barre”, di questo esemplare ce ne sono appena 40.000, metà, quindi, dei Gronchi rosa in circolazione.