Il forever stamp americano già a rischio speculazione
Nel precedente articolo Negli USA il francobollo forever, pubblicato solo un paio di giorni fa, abbiamo annunciato come le Poste Statunitensi (USPS) abbiano introdotto il francobollo eterno, il “forever stamp”. I francobolli emessi da quest’anno infatti saranno privi di valore facciale e utili per spedire una lettera di primo porto nel territorio federale. Che significa questo? Posso comprare francobolli oggi per utilizzarli tra qualche anno quando le tariffe postali saranno anche aumentate? Si, è proprio questa la novità introdotta. Allora mi conviene fare una bella scorta di francobolli, magari poi per rivenderli tra qualche anno.
E’ questa in sintesi la conclusione che è possibile leggere nell’articolo dedicato al “francobollo eterno” da Repubblica.it. L’articolo si conclude infatti:
“con la svolta forever, il vecchio caro francobollo diventa, negli Usa, un vero e proprio investimento: quasi fosse un Gronchi Rosa. Allan Sloan di Fortune traduce l’aumento degli ultimi tre anni, da 41 a 44 cents, in un rendimento del 3 per cento, per chi avesse fatto scorta di francobolli”.
Niente di più sbagliato. Una più reale valutazione economica dell’investimento ce lo fa Harold Smith, attraverso il suo blog http://haroldsmith.blogspot.com/, del quale riportiamo integralmente il testo “ripulito” solo da alcune simpatiche locuzioni.
Nel 2001 un francobollo negli USA costava 34 centesimi di dollaro, mentre oggi ne vale ben 44. Vi state chiedendo se dovevate comprarli? Beh, non proprio! Innanzitutto l’articolo dimentica l’inflazione.
Se il francobollo da 34 centesimi fosse stato indicizzato all’inflazione italiana, per esempio, il suo valore si aggirerebbe oggi intorno ai 41 centesimi. Il guadagno reale cumulato è stato quindi dell’8% in 9 anni, un po’ pochino considerato il fastidio di avere miliardi di francobolli in garage. Ma veniamo dunque a ciò alla vera e propria bolla speculativa che potrebbe venire a crearsi.
Immaginiamo quindi che pian piano la gente si accorga dell’ “ottimo investimento” e che si inizi ad accumulare francobolli in massa. All’inizio milioni, poi centinaia di miliardi di francobolli accumulati nei garage di altrettante milioni di persone in attesa di rivenderli a un prezzo più alto fra 10 anni.
Dal 2010 al 2020 il prezzo dei francobolli inizia a salire fino a raggiungere la cifra folle (neanche più di tanto) di due dollari. Tutti iniziano a vendere francobolli americani a 5 volte il prezzo d’acquisto. Ma chi li compra? Nessuno li vuole, neanche le Poste visto che spendono 2 centesimi per produrli!
Vabbè, invece che a 2 dollari, li do via a 1,80 ma intanto il mio vicino già li vende a 1,5. E così via, finché non ci si accorge che ci eravamo dimenticati che con internet, col teletrasporto, o con Dio solo sa cosa inventeranno, nessuno spedisce più né lettere né pacchi. I francobolli sono diventati carta straccia.
E’ questo che avviene quando la finanza si allontana dall’economia reale. E’ questo che avviene quando si forma una bolla speculativa che può scoppiare da un momento all’altro.
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